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Il Pencak Silat: l'Arte Marziale Indonesiana
Cose’ il Pencak Silat?
Quando pensiamo alle arti marziali orientali i primi nomi che ci vengono in mente sono generalmente Karate, Judo o in alcuni casi Kung fu. Nomi questi che ormai si sono affermati nel linguaggio e nella mentalità occidentale grazie all’ampia diffusione avuta da queste arti negli ultimi decenni ed al largo uso che si è visto farne all’interno del cinema, in particolare quello d’azione.
Questa situazione sta un po’ cambiando dall’arrivo di internet ed in particolare di Youtube (a proposito questo è il nostro Canale Italiano, dove potete trovare video e tutorial), strumenti che stanno permettendo a sempre più persone di poter avere una finestra da cui spiare quella che è la realtà del mondo delle arti marziali.
Quasi ogni paese e tradizione infatti, specialmente in oriente, ha sviluppato nei secoli tecniche e scuole di lotta e combattimento a mani nude e con armi, tanto che ad oggi la quantità di stili marziali esistenti al mondo è praticamente impossibile da classificare con certezza.
Alcuni sono immensamente popolari come il Karate ed il Judo citati all’inizio, altri praticamente sconosciuti al grande pubblico e, ancora oggi, rimangono celati in bella vista, affidando la loro sopravvivenza e tradizione ai loro dedicati praticanti.
È questo ciò che sta accadendo oggi al Pencak Silat.
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Un'Arte poco conosciuta
Tra le più popolari mete turistiche del sud-est asiatico, l’arcipelago indonesiano attrae i turisti per le sue spiagge mozzafiato, le fitte giungle e l’affascinante cultura che si può respirare nelle sue diverse isole. È in queste terre che nel corso dei secoli si è sviluppata un’arte marziale tradizionale che ancora oggi è sinonimo in quelle terre di tradizione e forza.
Un’arte marziale, quella del Pencak Silat, sopravvissuta fino ad oggi non grazie alla sua fama internazionale, ma alla sua efficacia pratica, alle sue tecniche dirette, studiate per il massimo danno con il minimo sforzo.
Un’arte marziale che ha provato sul campo di meritare questo titolo e che forse proprio per questo non ha ancora raggiunto la fama internazionale che meriterebbe ma continua ad essere praticate in gruppi piccoli di appassionati praticanti, come è sempre stato nella sua storia.
Se vuoi sapere perchè praticare Pencak Silat ti lascio i: Migliori 10 motivi per praticare Silat
Che cos’è il Pencak Silat?
Il termine Pencak Silat (o Pentjak Silat, secondo la sua forma antica di scrittura nell’era coloniale Olandese) è un termine coniato in realtà solo nel 1948 per indicare ed in qualche modo classificare le arti marziali provenienti dall’Indonesia. L’allora nata IPSI (Ikatan Pencak Silat Indonesia), la prima Associazione Internazionale di Pencak Silat, volendo dare una forte identità comune alle arti marziali dell’arcipelago indonesiano, scelse dunque questo nome per raggrupparle sono un unico cappello.
Rimane comunque un termine piuttosto generico appunto, perchè c’è da considerare che l’arcipelago Indo-malese è composto da circa 16.000-17.000, e da queste sono nati migliaia di stili marziali in alcuni casi anche molto differenti tra loro. Ogni popolo infatti ha strutturato il proprio stile e le proprie tecniche sulla base del territorio, delle caratteristiche fisiche, del potenziale nemico e della propria necessità di combattere per difendersi e sopravvivere.
Il nome Pencak Silat, sebbene molto in voga oggigiorno, è dunque di per sé poco rappresentativo se guardiamo al singolo stile di combattimento, ma assume valore se ci riferiamo alle arti marziali indonesiane nel loro complesso. Il significato stesso dei due termini, “Pencak” e “Silat”, viene addirittura a volte messo in discussione e può cambiare a seconda della zona geografica in cui ci troviamo.
Una delle spiegazioni maggiormente accreditate è che “Pencak” rappresenti la parte esteriore e coreografica dell’arte marziale, mentre “Silat” (proveniente dalla parola Minang Silek) rappresenti la sua anima combattiva. Pencak Silat rappresenterebbe dunque l’unione della parte più esterna dell’arte, la sua forma, con l’anima combattiva che vive al suo interno
Pencak Silat: uno, nessuno, centomila!!
Come dicevamo Pencak Silat è una sorta di termine “ombrello”, noi quindi non possiamo tecnicamente praticare semplicemente Pencak Silat, ma piuttosto staremo sempre praticando uno o più degli stili marziali che rientrano in questa categorie, ossia si sono sviluppato nell’arcipelago indonesiano, in Malesia o nel Brunei.
Per questo motivo fare una panoramica esauriente di tutti gli stili di Pencak Silat sarebbe praticamente impossibile. Ciò che vogliamo fare dunque in questo articolo, dopo aver definito il termine “generico”, è entrare più nello specifico e descrivere, seppur brevemente, le caratteristiche degli stili appresi e praticati dai nostri insegnanti ed i loro maestri, Ci riferiamo quindi, geograficamente parlando, ad alcuni stili originari dell’Isola di Java.
Il prefisso “Ci” del nome indica la vicinanza del villaggio di appartenenza ad un fiume, ed è tipico degli stili dell’etnia e lingua Sunda, (che ha influenzato la maggior parte degli stili della parte ovest dell’isola), di cui il Cimande è lo stile più antico e riconosciuto.
- Cimande: stile che predilige il condizionamento del corpo e che basa la sua tattica di combattimento sullo schivare il colpo avversario per entrare poi colpendo in modo devastante.
- Cikalong: famoso quanto il Cimande, il Cikalong è un altro stile che ha ampiamente contribuito ad influenzare molti stili di Silat più “moderni”. Questo stile deve il proprio nome ad una città vicino a Bandung e sua peculiarità è lavorare principalmente sulla sensibilità delle braccia e del corpo, nonché sull’uso di leve articolari, prese e colpi a mano aperta.
- Cingrik: proveniente dalla zona di Batavia, oggi Jakarta, e si dice che le sue tecniche rapide e sfuggenti siano nate dall’imitazione dei movimenti delle scimmie, animali comuni nell’isola.
- Sabahndar: lo stile proviene dall’omonimo villaggio e riunisce nelle sue tecniche e tradizione le culture Sunda e Minang.
- Setia Hati: uno stile di derivazione Minang noto per la fluidità dei suoi calci, portati con efficacia sia da posizione a terra che in piedi.
- Sera(k): stile che approfondiremo in altri articoli, in quanto arte madre da cui nacque il Bukti Negara che pratichiamo e parte degli stili praticati e salvaguardati dal Naga Kuning Institute.
E ora una nota non di poco conto per chiunque si interessi o ne voglia sapere di più sul Pencak Silat. Abbiamo infatti nominato, parlando degli stili, il temine Minang, che è un’abbreviazione del nome dell’etnia Minangkabau, proveniente dalla zona Ovest dell’isola di Sumatra. L’influenza di questa etnia, degli stili e delle tecniche da essa praticati è oggi molto forte e ben visibile in moltissimi stili, anche fuori dalla stessa Sumatra, che prediligono il lavoro di gambe, con calci agili e veloci, portati in piedi ed a terra, uniti da sforbiciate e veloci rotazioni simili a quelle che si possono osservare nella Capoeira brasiliana per esempio.
Parola d'ordine: Campur (Mischiare)
Ovviamente col passare degli anni molti stili si sono mischiati tra loro, uniti e modificati, creando oggi scuole o stili che combinano al loro interno diversi sistemi, tecniche, tradizioni e culture. Questo ha portato oggi alla nascita di una grande varietà di stili differenti, che spesso tra loro condividono tecniche simili se non del tutto uguali, ma alle quali ogni stile ha saputo dare la propria interpretazione a seconda della filosofia che lo guida o della trasmissione dei maestri.
Non è raro dunque oggi vedere Jurus (forme, l’equivalente dei kata giapponesi o dei taolu cinesi) con il nome di un dato stile essere presenti nel programma d’insegnamento di un’altra scuola, che in un dato momento della sua storia ne ha inglobato una parte dei principi, secondo l’ottica dell’unire ciò che si ritiene utile ed efficace, senza porsi limiti di confini geografici, storici e/o culturali.
Le Origini
A questo punto ci si chiederà però se tutti questi stili sono interamente autoctoni, come sono nati e come sono arrivati fino a noi. È qui che storia e leggenda come spesso accade si mescolano.
Ci sono leggende nell’isola di Java che narrano di un re conquistatore proveniente dall’India e dipinti dove si evidenziano forti similitudini con stili cinesi nel maneggio delle armi e nella loro foggia.
Le diverse rotte commerciali, le guerre, risoluzioni e gli scambi avvenuti per secoli all’interno del continente asiatico sono stati sicuramente i maggiori artefici nella forte mescolanza dal punto di vista marziale, ma anche religioso e spirituale, che è avvenuta tra le diverse nazioni e non solo quindi all’interno della sola Indonesia.
Una delle caratteristiche infatti dell’Indonesia è proprio la presenza di un mix di culture e religioni mischiate con le tradizioni preesistenti. E proprio questa abitudine ad inglobare e combinare tradizioni provenienti da popoli diversi con le proprie ha creato la vasta gamma di stili di Pencak Silat di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Pochi però sono quelli che sono usciti dai confini nazionali e quando è accaduto è stato tramite uno di questi due eventi:
- La sportivizzazione del Pencak Silat, evento relativamente recente.
- La migrazione verso l’Olanda di praticanti indonesiani e Indo (mezzi Indonesiani mezzi Olandesi) a seguito della guerra di indipendenza indonesiana.
È a questo secondo evento che dobbiamo la conoscenza in occidente di un particolare “macro” stile di Pencak Silat che meriterà un articolo a sé: il Pukulan. Termine definito macro in quanto più che uno stile singolo rappresenta un modo di concepire l’arte marziale specifico di una determinata area geografica, QUI un articolo che ne spiego l’origine e l’evoluzione.
Il Pentjak Silat Oggi
Al termine di questo breve articolo, il cui scopo era fare una panoramica di una realtà ancora poco conosciuta e diffusa in occidente come quella delle arti marziali indonesiane, è doveroso portare il lettore a conoscenza di quelli che vengono riconosciuti oggi come gli aspetti principali del Pencak Silat.
Il Pentjak Silat al giorno d’oggi viene suddiviso in quattro aspetti principali:
- Olah Raga (combattimento sportivo)
- Bela Diri (difesa personale)
- Seni (danza, cultura e arte)
- Mental Spiritual (mente e spirito)
Ciascuno stile e gruppo sceglie come, se e quanto allenare queste quattro componenti a seconda delle ideologie e/o della tradizione della scuola o del maestro.
Olah Raga: non è raro oggi assistere a competizioni di sparring tra scuole di Pentjak Silat, il cui regolamento è costantemente in divenire, per permettere al Silat di entrare nei giochi olimpici e diventare più appetibile per le giovani leve che, anche in Indonesia, guardano con più interesse sport da ring o MMA rispetto alle arti appartenenti alla loro stessa tradizione (a questo proposito QUI trovi un articolo che tratta delle differenze tra MMA e Arti Tradizionali). Tuttavia, come dicevamo, questa è una scelta consapevole di un determinato gruppo o scuola e non identifica quindi l’arte del Pencak Silat nella sua forma più estesa.
Bela Diri: è la componente di difesa personale del Pencak Silat, quella che viene normalmente allenata a partire da forme più o meno lunghe, comunemente chiamate Jurus, e poi applicata a contesti da strada, combattimento e appunto difesa personale.
Seni: è la parte più coreografica. In Indonesia è comune vedere performance di praticanti accompagnate da orchestre più o meno grandi che seguono o dettano il ritmo dell’esibizione, questa pratica in tempi recenti è stata evoluta nelle dimostrazioni coreografiche con musica presentate durante i galà o le competizioni di forme organizzati a livello nazionale o internazionale.
Mental Spiritual: è la componente spirituale del Pencak Silat. Alcuni stili si specializzano in queste pratiche, ma sono sempre meno, e sempre più raramente questa componente viene trattata negli stili moderni, in parte perché viene vista come un retaggio del passato, in parte perché, soprattutto in Indonesia, l’Islam ha ristretto quelle che erano le pratiche spirituali e usanze preesistenti, provenienti dal Javanesimo, dall’Animismo o dall’Induismo.
Un'Arte senza Tempo
Il Pencak Silat resta ad oggi un’arte marziale tanto complessa quanto misteriosa, di cui questo articolo ha appena iniziato a scalfire la superficie di ciò che ci sarebbe da sapere per approfondirne la conoscenza.
Tuttavia, come per ogni arte (soprattutto se marziale), spesso il modo migliore per comprenderla è praticarla, viverla sulla propria pelle, immergendosi nei suoi insegnamenti, nei suoi Jurus e nella passione che guida i praticanti che ne stanno portando avanti la tradizione ancora oggi.
Le arti marziali indonesiane non sono arrivate fino a noi senza superare il test del tempo, delle guerre e delle situazioni per uscire dalle quali sono state create, e sono riuscite a farlo adattandosi, mescolandosi ed innovandosi.
Se ti stai chiedendo se vale ancora la pena praticare un’Arte Tradizionale come il Silat QUI trovi un articolo.
Oggi praticare un’arte come il Pencak Silat dunque non vuol dire solo praticare uno dei migliori e più efficaci sistemi di combattimento generati dalla storia dell’uomo, ma vuol dire dare continuità ad una tradizione che unisce combattimento, difesa personale, arte e spiritualità, ed il cui scopo non è solo renderci temibili combattenti ma anche dei migliori esseri umani.
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Stefano Chiappella
NKI Technical Board Member